Tecnica Vocale: L'Appoggio  ( canto 19 )

 

 

 

L'appoggio è una tecnica specifica alquanto efficace per dare la possibilita' al Cantante di dirigere il suono della propria voce con maggior stabilita'.

Una delle componenti principali di una corretta esecuzione è la capacita' di rendere stabile l'emissione senza dar segno d'incertezze ne d'affaticamento. L'appoggio è una delle tecniche che vi consentono di raggiungere questo risultato.

L'appoggio fa' uso dei muscoli dell'addome,della schiena e del torace per far si' che il suono sia diretto con una stabilita' maggiore.

L'appoggio è un aiuto validissimo per le corde vocali e per l'emissione ed è un sostegno per l'esecuzione ai fini di renderla priva di sforzo .L'appoggio prende anche il nome di Sostegno.

Utilizzando l'appoggio lo sforzo è ben distribuito lungo tutta la muscolatura e dosato in modo da passare inosservato dal pubblico. Mentre lo si esegue correttamente si sente la fatica distribuirsi nei vari punti d'appoggio,ma non in gola.

L'esercizio è alla base di un buon apprendimento ed utilizzo di questa tecnica.

L'appoggio è la creazione nella cavita' boccale di pareti salde ed elastiche ammorbidite e libere da tensioni sulle quali far rimbalzare le onde sonore attraverso una collaborazione tra fasce muscolari di tutto il corpo in un equilibrio di forze teso a produrre un suono ottimale.

E ovvio che ad ogni persona corrispondono sensazioni ed aree particolari ,piu' o meno funzionali,all'attuazione dell'appoggio.

Le senzazioni e le emozioni possono condizionare l'esecuzione al pari del fattore mentale,l'attitudine fisica e le tre qualita' del suono.

E senza dubbio un punto di forza ,un area anatomica fondamentale da cui far partire il suono .
'L'appoggio sul diaframma puo' essere di due tipi: in dentro,con il muscolo diaframmatico che dopo l'inspirazione arretra verso le reni fino a espirazione ultimata. Bisogna far attenzione a questo tipo d'appoggio nel non forzarlo altrimenti potrebbe produrre una contrazione nella parte alta del torace nel collo e nelle spalle.

 Ìn bsso, con o stesso muscolo che si siede sul bacino con conseguente apertura in fuori del torace. Tutti e due i tipi d'appoggio avvengono quasi spontaneamente quando si cantano una serie di note ribattute o durante gli attacchi del suono.

L'appoggio in maschera consiste nell'attivazione dei muscoli facciali: gli zigomatici in prevalenza,i canini, i dilatatori delle narici e l'elevatore del labbro superiore,in modo da sentire il suono concentrato dietro gli occhi. La senzazione è che il suono fuoriesca dagli occhi un po' appesantiti. E' l'appoggio ottimale per sostenere le note medio-basse che di norma si usano per parlare.

L'appoggio in testa prevede l'uso dei muscoli del cranio,in prevalenza il frontale ed il temporale i quali si tendono verso la nuca come se dovessero allungare il volto. L'esercizio da' l'impressione di un filo immaginario che si tende tra i denti incisivi superiori il velo palatino e le orecchie sul quale corrono come rotolando le note. E' molto efficace negli acuti specie se di breve durata ed eseguiti con un timbro non troppo scuro.

L appoggio sulle reni può avvernire attraverso un'adeguata pressione del diaframma contro questi due organi. Non bisogna eseguire con violenza o in modo fisso per evitare di provocare una condizione di staticita' del corpo dannosa per la voce e per il canto.Non è compatibile col canto la fissita' del corpo,non c'è un momento statico in cui non vibri tutto il corpo e non si sposti da una posizione all'altra durante l'emissione del suono.Il diaframa deve adagiarsi gradualmente in modo composto nella zona renale. Questo tipo d'appoggio puo' attuarsi anche per azione dei muscoli della schiena i quali si tendono verso l'esterno aprendo la gabbia toracica ed esercitandouna pressione moderata sulle reni. E' una tecnica utile durante l'emissione di note molto lunghe e di suoni di grande intensita'.

 

 

 

                                 Janosecondino

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